DI TUTTI O DI PARTE
In una lettera inviata al "manifesto" nei giorni scorsi - naturalmente mai
pubblicata - definivamo il giornalaccio rifondarolo "non un quotidiano ma
semplicemente un bollettino di partito".
Leggendo lo stesso fogliaccio di sabato 14 novembre ci dobbiamo ricredere:
non è un bollettino di partito ma di una parte di esso.
Infatti, a pagina 11, si trova una lettera dell'ex senatore Fosco Giannini,
dell'area politica dell'Ernesto, che si lamenta del trattamento subito, da lui
e dagli altri sostenitori delle sue posizioni, invocando - a nostro avviso più
che giustamente - visibilità in quello che l'ex senatore anconetano definisce
<il nostro (di tutti o di alcuni di noi?) quotidiano>.
La risposta del direttore responsabile, Dino Greco, è chiarissima: <E' cosa
improponibile. Se "Liberazione" seguisse le tue (del Giannini, n.d.r.)
indicazioni diverrebbe - fatalmente - un mosaico precostituito ed eterodiretto.
"Liberazione", certo sceglie: nella sua fallibile discrezionalità. Per fare
quello che tu legittimamente proponi occorrono altri strumenti>.
Abbiamo due cose da chiedere all'ex segretario della Camera del Lavoro di
Brescia.
Gradiremmo conoscere la data in cui ha conseguito la qualifica di giornalista
professionista, condizione indispensabile per poter firmare il giornale in
qualità di direttore responsabile: quando ha assunto la guida del fogliaccio di
via del Policlinico non lo era affatto, tant'è che gli è stato dovuto
affiancare un professionista, Fulvio Fania.
Inoltre gli domandiamo quali prospettive di allargamento della platea di
lettori può mai avere un quotidiano che censura gli interventi di una parte del
partito di cui è organo, arrivando ad invitare un alto dirigente a scrivere
altrove.
Se "Liberazione" ha deciso di diventare, anche ufficialmente, la voce del
trotzkismo interno a Rifondazione, censurando gli interventi di chi la pensa
diversamente, lo dica apertamente: vorrà dire che non solo si scriverà altrove,
ma ovviamente si acquisterà e leggerà altro.
Torino, 17 novembre 2009
Stefano Ghio - Torino