SODDISFAZIONI
E' inutile nasconderlo: siamo soddisfatti del voto di
questa tornata delle elezioni amministrative.
A Massa il nuovo sindaco è un dissidente del Pd - Roberto
Pucci - che, alleato alla Sarc, ha impallinato il candidato
ufficiale del Pd; a Vicenza è stato eletto primo cittadino
Achille Variati, anche lui del Pd ma con una importante
connotazione contraria alla nuova base yanqui in città; a
Viterbo l'ex tesoriere dei DS - Ugo Sposetti - ora nel Pd,
è stritolato dal suo avversario e prende appena il 33 per
cento dei suffragi.
Insomma: il Pd prende scoppole ovunque, ed è
particolarmente significativo lo schiaffo che subisce a
Roma.
A questo proposito facciamo notare come Pane e Cicorie sia
riuscito a portare un fascista sulla poltrona di sindaco,
cosa mai accaduta dal 1946: del resto la sfida era tra un
nipote del Puzzone e uno che fa da scendiletto al Pastore
tedesco, notoriamente non distante dalle posizioni della
Jugendhitler, la organizzazione nazista della quale, in
gioventù, portava la divisa e della quale propaganda ancora
adesso le idee ultrareazionarie.
L'agente della Cia Icare parla di <sconfitta grave> ma, per
dimostrare di voler perseverare nella sua strategia di
annientamento di tutto ciò che resta di formalmente
democratico in Italia, si chiude nelle stanze del suo
partito a piazza Sant'Anastasia insieme con Dario
Franceschini, Giuseppe Fioroni, Antonello Soro e Giulio
Santagata - guarda caso tutti vecchi democristiani, maestri
nel far apparire ciò che non è - per analizzare il
risultato elettorale e prendere la decisione di andare
avanti nella sua strategia e non lasciare il posto di
segretario.
Se fossimo in un Paese normale, una simile débacle
elettorale avrebbe come primissima conseguenza le
irrevocabili dimissioni di tutto il gruppo dirigente del
Partito (a)democratico per manifesta incapacità - o forse
perché ormai ha raggiunto tutti gli obiettivi che si era
prefissato - e la cacciata di Cicciobello dalla politica
attiva, visto che ormai, in qualunque veste si presenti,
riesce solo a raccogliere sconfitte: nel 2001, candidato
presidente del Consiglio dei ministri, è stato l'artefice
della prima batosta del centrosinistra; ieri, candidato a
sindaco di Roma, è stato il responsabile del ritorno del
podestà nella capitale.
In due mesi il cinefilo Uolter l'Amerikano è passato dallo
slogan "Yes, we can" al più consono "Sunset Boulevard":
infatti il Pd appare già sul viale del tramonto.
Torino, 29 aprile 2008