TRA IL MARCIO E LA MUFFA

 

Roma, 14 aprile; al termine delle elezioni a sindaco della

capitale, il risultato è un ballottaggio: Pane e Cicorie -

sostenuto da Pd e Sarc (45,8 per cento) - contro Gianni

Alemanno - sostenuto dal Pdl e fascisti assortiti (40,7 per

cento).

Gianni Alemanno è un esponente di primo piano di An, ed è

stato ministro delle Politiche agricole nel secondo governo

del Nano di Arcore.

Il suo sfidante è Francesco "Cicciobello" Rutelli, colui

che si è guadagnato l'appellativo di Pane e Cicorie quando,

due anni fa, ebbe l'ardire di dichiarare che <per tre anni

ho mangiato pane e cicorie per consegnare a Romano Prodi un

centrosinistra capace di vincere>.

Ma Pane e Cicorie non è solo questo, ma anche colui che ha

cambiato tutte le vesti possibili, pur di restare nelle

stanze del potere: dai Radicali ai Verdi ai democristiani

della Margherita a quelli del Pd; in venti anni ha fatto lo

stesso percorso politico dell'agente della Cia Icare,

dall'anticlericalismo, usato per accedere alla stanza dei

bottoni, al baciapilismo più becero.

Molti 'compagni del movimento' avevano proposto il compagno

direttore responsabile del "manifesto" - Sandro Medici -

come possibile candidato in opposizione al pretofilo

Rutelli: lui ha rifiutato, puntando alla conferma alla

carica di presidente del X Municipio - avvenuta con un

plebiscito - e chiedendo, contemporaneamente, il voto per

il papista sindaco.

Il risultato è stato che il centrosinistra unito rischia di

perdere le elezioni; sinceramente non sappiamo chi dei due

personaggi coinvolti nel ballottaggio sia peggiore, se il

pretofilo o il fascista: invitiamo gli elettori a disertare

le urne domenica 27, intanto chiunque risulterà vincitore

non cambierà nulla.

 

Torino, 17 aprile 2008